Ragusa. Torna il 22 Luglio l'appuntamento con il Ragusa Foto Festival in un'edizione rinnovata. Si comincia con le date, prorogate di un mese, dal 22 luglio al 21 agosto, e l'aggiunta di nuove sedi. Sempre nella splendida cornice barocca di Ragusa Ibla, oltre Palazzo Cosentini, si aprono le porte di Palazzo La Rocca e Chiesa San Vincenzo Ferreri. In programma mostre, workshop, letture portfolio, talk e tanto altro, per promuovere, stimolare e condividere l'arte della fotografia con un pubblico interessato ai suoi diversi linguaggi e combinazioni. Il tema dell'edizione 2016 sarà "Linguaggio del territorio". L'obiettivo è "costruire un racconto visivo dell'area mediterranea che, attraverso i differenti linguaggi della fotografia, associ le diversità culturali alle trasformazioni che investono il territorio". "Il disegnatore deve distruggere l'abitudine a vedere le cose con lo sguardo quotidiano", affermava il poeta francese Paul Valery. Nell'ambito delle Giornate Inaugurali, che scatteranno il 18 Luglio con un workshop su "Incompiuto siciliano", da segnalare la presentazione e proiezione del fim-documentario dedicato a Mario Dondero, "Calma e Gesso - in viaggio con Dondero" di Marco Cruciani, alla presenza dell'autore e Renata Ferri (sabato 23 Luglio).
Diverse le mostre in cartellone. "Hidden Islam" di Nicolò Degiorgis accende i riflettori sui luoghi di culto musulmani disseminati nel nord-est dello Stivale: un lavoro documentale che si serve della fotografia per scandagliare la precarietà delle moschee e testimoniare la nascita di un paesaggio disegnato dalla capillare diffusione di nuovi riti. Questo lavoro ha ottenuto diversi riconoscimenti, quali l'Author Book of the Year, Rencontres d'Arles e l'Aperture Paris Photo First Book Award, questi ultimi nel 2014. Con "Palmira", Tony André celebra uno dei più importanti siti culturali dell'antichità, distrutto e saccheggiato dalla barbarie integralista. Con "The Banality of the Avant-Garde", Nikolas Ventourakis mostra gli sfregi scolpiti in un'area turistica nei pressi di Salonicco, oggetto di lavori di riqualificazione mai portati a compimento. E poi ancora Olivo Barbieri, presente al festival con due film: "Seascape #2, Castel dell'Ovo", girato in digitale a Napoli nel 2006 con un prototipo di drone, e "Sevilla(∞) 06", anch'esso del 2006 ma girato in 35mm. Entrambi fanno parte del suo decennale progetto Site Specific, ove la Terra è vista dall'alto, ed è proprio la distanza dal suolo che concede all'artista, come allo spettatore, una visione differente. La mostra-reportage di Moira Ricci, "Da buio a buio", infine, rilegge la tradizione orale della Maremma, la sua terra di origine, facendola rivivere per mezzo della ricostruzione per immagini di alcune leggende legate ad alcuni personaggi.