Roma. Che cosa significa essere un richiedente asilo nel Regno Unito? E' questo il punto di partenza della ricerca di Sam Ivin, iniziata in un centro di prima accoglienza a Cardiff, in Galles, e poi continuata in tutta l'Inghilterra. Il risultato è una serie di 28 ritratti, cui gli occhi sono stati raschiati via manualmente dall'autore: una volta arrivati nel Regno Unito, questi migranti si trovano a vivere in una sorta di limbo, costretti ad attendere notizie della loro richiesta di asilo per mesi o addirittura anni. Diventano dei lingering ghosts, delle ombre sospese. Graffiare i volti di questi 28 migranti è un modo per tramettere in maniera immediata l'idea della perdita di sé, la confusione che li attanaglia mentre aspettano di conoscere il loro destino. Quello di Ivin è uno sguardo contemplativo, distante dai riflettori dei media. I suoi ritratti gettano luce su una questione spesso taciuta: l'emergenza dei richiedenti asilo. Nonostante siano presentate prive di occhi, queste persone hanno una loro identità e in loro riconosciamo madri, padri, figlie e figli: esseri umani. La mostra a visitabile alla Galleria del Cembalo, in Palazzo Borghese, a Roma, sino al 26 Novembre.
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